Premi di risultato, quando sono redditi da lavoro dipendente?
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 77 del 20 marzo 2025.
I benefit concessi ai dipendenti nell’ambito di un sistema di incentivi legato alla performance non godono delle agevolazioni fiscali previste dall’articolo 51 del Tuir se destinati a un gruppo ristretto di lavoratori selezionati individualmente. In tal caso, tali benefit rientrano nel reddito da lavoro dipendente e sono soggetti alla normale tassazione. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 77 del 20 marzo 2025.
Una società del settore energetico ha chiesto se una parte della retribuzione variabile (Mbo), convertibile in welfare e legata a obiettivi aziendali, possa essere esente da tassazione. L’Agenzia ha ribadito il principio di onnicomprensività del reddito da lavoro dipendente, secondo cui qualsiasi somma o valore percepito in relazione al rapporto di lavoro è imponibile, salvo specifiche eccezioni.
L’articolo 51 del Tuir consente agevolazioni solo per benefit destinati alla generalità o a categorie ben definite di dipendenti, escludendo quelli concessi a gruppi ristretti. Inoltre, le norme sui premi di risultato (legge di Stabilità 2016) prevedono un’imposta sostitutiva del 10%, ma non permettono la conversione in welfare al di fuori delle condizioni stabilite.
Nel caso specifico, i benefit derivano da un sistema premiale mirato a incentivare la performance più che la fidelizzazione dei lavoratori. Poiché sono riservati a dipendenti individuati dall’azienda in base ai risultati raggiunti, non rientrano nelle agevolazioni fiscali e devono essere tassati come reddito da lavoro dipendente.