Prima casa e residenti esteri, il punto dell’Agenzia
Secondo il Fisco, il cittadino italiano residente all’estero può usufruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa in Italia, anche se l’immobile si trova in un Comune diverso da quello della sua ultima residenza.

Un cittadino italiano residente all’estero può usufruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa in Italia, anche se l’immobile si trova in un Comune diverso da quello della sua ultima residenza. Questo è uno dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con le risposte n. 28/2025 e n. 29/2025.
Il Fisco ha ricordato che lo stesso vale per un cittadino non residente che, dopo aver venduto un immobile acquistato con i benefici prima casa, desidera acquistare un terreno edificabile all’estero per costruire la propria abitazione principale. In questo caso, l’agevolazione è concessa purché, entro un anno dalla vendita, sia realizzata almeno la struttura dell’immobile sul terreno acquistato.
Secondo l’Agenzia, il legislatore, nel definire i requisiti per l’accesso al beneficio in questione, ha voluto valorizzare il legame tra il cittadino trasferitosi all’estero per motivi di lavoro e il territorio di origine, di residenza o di attività lavorativa. Tale legame è riconosciuto in riferimento a qualsiasi Comune in cui il soggetto abbia vissuto o lavorato, indipendentemente dal fatto che sia l’ultimo Comune di residenza o di lavoro prima del trasferimento all’estero. In ogni caso, si tratta di luoghi con cui l’interessato ha intrattenuto, nel tempo, rapporti personali, familiari o professionali, avendovi risieduto o svolto attività lavorative.